A.C. Pistoiese - la storia del calcio a Pistoia
L’Unione Sportiva Pistoiese nasce il 21 Aprile 1921 dalla fusione della prima squadra Pistoia Foot-Ball Club e l’Audace. Nei primi anni della formazione calcistica pistoiese sorgono i primi problemi da risolvere per permettere alla squadra di disputare gare ufficiali: vengono scelti i colori sociali, e costruito lo stadio Monteoliveto, dove si giocherà fino agli anni ’60.
Il primo campionato ufficiale della Pistoiese viene disputato nella stagione 22-23 in uno dei gironi della 3^ Divisione Toscana, che vede la squadra arancione conquistare prima il girone eliminatorio e poi quello finale arrivando nella stagione successiva in 2^ Divisione. Il 1927 rappresenta per la società e i tifosi un anno da sogno: la città festeggia la vittoria della Coppa Arpinati, battendo l’Atalanta, Triestina e Legnano, riuscendo finalmente a farsi conoscere oltre i confini regionali. L’anno successivo è la svolta: il 26 febbraio 1928 la Pistoiese è matematicamente promossa nella massima serie e viene inserita nel girone B.
Per via delle nuove regole della Federazione la serie A diventerà a girone unico composta dalle prime 6 squadre dei due gironi, la Pistoiese è costretta a retrocedere nella serie minore. Inizia così l’avventura della squadra in serie B, con l’obiettivo di ritornare il prima possibile nella massima serie Nazionale. Purtroppo non è un campionato facile, nonostante la presenza del campione Sanos Nekadoma nelle vesti di allenatore, la Pistoiese riesce ad ottenere una posizione di centro classifica e assicurarsi la salvezza. Sono anni duri per la società, e nel campionato 35-36, per colpa di una crisi finanziaria, retrocede in serie C e fallisce inevitabilmente.
Si raccolgono così i fondi per dare vita alla nuova società: Associazione Calcio Pistoia, che viene ammessa alla 1^ Divisione per la stagione 37-38 e nel 39-40 si disputa l’ultimo campionato prima degli scontri bellici.
Gli anni del dopoguerra
Nel 1945 viene rifondata l’Unione Sportiva Pistoiese che viene ammessa direttamente al campionato di serie C Centro Sud Girone A. Un anno dopo è la partita contro la Lucchese che risulta decisiva per la promozione in B: una partita ricca di tensioni ed emozioni, la Lucchese passa in vantaggio con un goal irregolare e in un secondo momento un giocatore della Lucchese respinge con le mani un tiro diretto in porta ma l’arbitro non decreta il rigore. E’ a questo punto che i tifosi della Pistoiese abbattono le recinzioni e inveiscono contro il direttore di gara e si rischia il linciaggio. L’arbitro ne avrà per circa 2 mesi prima di guarire completamente. Il campo della Pistoiese venne squalificato per 6 mesi. Ma grazie a dei posti vacanti nella serie B, la Pistoiese viene ammessa al campionato cadetto insieme alla Carrarese e Viareggio.
Negli anni a seguire tra riforme calcistiche e campionati sfortunati la Pistoiese si ritrova a disputare partite nei campionati dilettantistici regionali per 8 anni consecutivi, fino al campionato 58-59, quando la Pistoiese si trasforma in una vera macchina da goal con 77 reti messe a segno la difesa più forte del campionato. Arriva così un decennio tutto disputato ininterrottamente in serie C, con grandi soddisfazioni da parte dei tifosi e della società.
Nel ’70 la squadra conosce di nuovo la parola retrocessione e l’intera società dovrà ingoiare bocconi amari per altre 2 stagioni calcistiche fino al campionato del 76-77 che riporterà la Pistoiese in serie B dopo un’assenza che durava da 29 anni.
Il 1980 si presenta come l’anno del riscatto delle promesse della società: il 1 giugno la Pistoiese pareggia con il Lecce e si qualifica automaticamente in serie A. Iniziano i lavoro di ampliamento dello stadio, che vengono portati a 25000 posti.
Gli anni '90 e i giorni nostri
Nel 1990, più precisamente l’11 Gennaio, la società cambia il nome in Associazione Calcio Pistoiese, e dopo mesi di silenzio, finalmente lo stadio ricomincia a farsi sentire, i tifosi affollano ogni domenica le tribune e Pistoia si colora nuovamente di arancione e la squadra riesce a vincere meritatamente il campionato 90-91 e festeggia la meritata promozione in C2 e due anni più tardi riesce a salire in C1. Questo però sarà un campionato impervio, rischioso e soprattutto molto difficile per una squadra ancora inesperta con in aggiunta le nuove modifiche apportate dalla Federazione al calcio: i 3 punti per le vittorie e l’introduzione dei play-off e play-out.
Dopo anni di duro lavoro la società riesce a guadagnare la B con uno spareggio mozzafiato contro il Fiorenzuola, e al termine dei tempi regolamentari, nello scontro ai rigori il campione Angelo Fagotto segna il goal che porta la Pistoiese nel calcio che conta. Purtroppo la squadra non è ben attrezzata per sostenere un campionato difficile come quello di B e si ritrova ben presto in C1 con conseguente abbandono della squadra del presidente Maltinti, l’uomo che in sole 6 stagioni portò la Pistoiese dai Dilettanti in serie B.
Nel 1997 le redini della squadra passano nelle mani dell’imprenditore Luciano Bozzi che riesce nei play-off a riportare gli arancioni in serie B. Questa volta però con 4 punti di penalizzazione: un fardello pesantissimo per la neo-promossa, che partirà da –4 in un campionato ostico come quello di B. Il campionato si dimostrerà difficile come pronosticato, ma a sorpresa di tutti la Pistoiese riesce a compiere l’ennesimo miracolo e riesce a salvarsi.
Siamo arrivati alla stagione 2003-2004, che presenta una squadra formata da persone capaci e motivate, con tutta la grinta che serve per affrontare un nuovo campionato e fare sognare tutti i tifosi arancioni. Attualmente la Pistoiese milita in C1.
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